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Novità e ristampe
Rajiva Wijesinha
COLLEGAMENTI. SCRIVERE DALL’ISOLA DEL GIORNO PRIMA

L’autore di Servi e Atti di fede ci parla dei requisiti che un romanzo deve soddisfare. Egli sostiene che un romanzo deve raccontare una storia, in relazione alle più elementari fra le domande che i lettori si pongono nella lettura.
       
Vinland: un romanzo di George Mackay Brown
LA LETTERATURA COME STORIA

In Vinland, lo scrittore orcadiano affida a un personaggio fittizio il compito di testimone e commentatore degli eventi storici che segnano il passaggio dalla cultura basata sui miti, sulle leggende e sulle imprese eroiche della civiltà nordica in cui egli nasce, a quella portata dai monaci cristiani.
 
Scrittori e popoli
BREVE STORIA DELLA LETTERATURA BASCA

Per conoscere dal 1975 a oggi una letteratura tutta da scoprire: la narrativa negli anni novanta; la saggistica; il teatro; la poesia degli anni settanta.
A cura dell’Associazione degli Scrittori Baschi
       

IL ROMANZO POLIZIESCO COME OSSERVATORIO DELLA REALTÀ

Tra le righe del ciclo di Laidlaw si trovano tutti i dubbi, le incertezze, le riflessioni sulle ingiustizie, le ipocrisie e i pregiudizi che corrompono l’esistenza dell’Occidente. Jack Laidlaw, un poliziotto atipico e tormentato, si muove tra le pieghe dela città di Glasgow alla ricerca di un’umanità nella quale sempre più stenta a riconoscersi, lui che in fondo è “un’orchidea al Polo Nord”.
 

ALLA RICERCA DEI PAESI BASCHI

Un accorato manifesto di identità nazionale, un’analisi lucida sulla storia e la condizione socio-culturale del popolo basco, la visionarietà e il disincanto gramsciano nello sguardo di uno scrittore e intellettuale capace di tradurre in azione le proprie idee e di trasformare le parole, usate con disarmante semplicità (“Chi si sente basco lo è, punto e basta”), in efficaci strumenti di lotta per la sua gente.
    
Un talento generato dall’amore per le isole Orcadi
MACKAY BROWN NEL FLUSSO DELLA STORIA

Senza le Orcadi non esisterebbe George Mackay Brown scrittore e poeta. Ma senza il loro bardo, questo appartato arcipelago a nord della Scozia sarebbe mai diventato, come in effetti è, uno dei “centri del mondo”, emblematico per i messaggi che è capace di esprimere?
 
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In vetrina
Roberto Betz
Anche la notte aspetterà l’alba
Cover Marco Ceruti
2011, NT 17, 210x140
pagine 260
euro 15,00
Isbn 978-88-8003-353-0

La misteriosa morte di Paolo Teresi, geniale giornalista ed editore milanese, mette in moto una quête che dà luce a gran parte della storia oscura del nostro Paese. Fuggito da un’Italia priva di stimoli, Riccardo Lay, il protagonista, tornerà con fatica a Milano, a decifrare cosa si annida sotto la morte del suo vecchio maestro. E si troverà implicato in un lungo viaggio nella notte, senza altro scampo che la ricerca della verità.
Servizi segreti, fantasmi della Resistenza, terroristi neri, indipendentisti baschi in bilico tra passato e presente si inseguono tra l’Italia e la Spagna. In una storia che vede Milano, stanca e metallica, il centro di un cupo potere, di una fitta trama che la “macchia della verità”, come la chiama Riccardo, stenta a tingere, pena la vita. Accanto a lui, ex amici e nuovi compagni si muovono al fianco della verità, sempre sfiorandola.
Il Grande Leviatano, il potere nullificante della Società congiurano per aggiungere alla morte di Paolo la menzogna e il disonore. A questo Riccardo si oppone e, come tutti coloro che nella Storia hanno provato a combattere per il rispetto della vita umana, paga un prezzo salato. Prima di lui chi fece la Resistenza e lottò per un mondo migliore, costretto a scontrarsi con la solitudine di una notte oscura, senza stelle né candele. La notte in cui chiedere perdono agli dèi per le efferatezze compiute e da compiere ancora.
Elementi di una spy-story, del giallo e del romanzo storico qui celebrano il loro trionfo, in una storia densa di dolore e di amore per il nostro Paese. Dolore per le storture del diritto che degradano la persona umana, e per il sacrificio offeso di coloro che lottarono per la liberazione dal giogo nazi-fascista. Roberto Betz sembra dirci che in un mondo dove i rapporti di forza non valgono nemmeno per chi è il più forte, anche la cultura è resa merce e svilita, orientata ancora una volta per schiacciare altri individui. La scrittura resta allora per Riccardo (e per l’autore con lui) il farmaco per resistere e combattere, nel nome del rispetto della dignità umana. Per capire le ragioni degli eventi. Per imprimere una svolta e ascoltare gli ultimi, i miserabili, gli oppressi. Ma non è facile, il cammino sembra anzi destinato allo scacco. Morendo, Paolo Teresi sembra dire, insieme alla Medea di Seneca: «Che bello, morendo, portarsi via tutto!»
Ma da vicino una nutrice minaccia: «Ci sono tante cose da temere, non insistere! I potenti non si possono affrontare impunemente.»

Roberto Betz, docente di scrittura creativa, laureato in Scienze dell’Informazione nel 1989, è nato a Milano nel 1964. È stato allievo diplomato di Scuola Forrester dal 2003 al 2007.
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